Mettetevi in mente questo nome: ETF. Gli exchange traded fund sono, di fatto, dei fondi comuni (o Sicav) che hanno l’obiettivo di replicare indicativamente – al netto dei costi, imposte e altri oneri – un indice di riferimento (benchmark). L’ETF ci consente di fare cose altrimenti impossibili: come potremmo infatti investire sull’andamento, ad esempio, dell’indice della Borsa americana Dow Jones? In teoria dovremmo comporre un castelletto di azioni in proporzione esatta a quella che è la ripartizione nel listino americano. Ma si tratta, per un singolo risparmiatore, di un’impresa impossibile perché occorrerebbero così tanti soldi che pochi potrebbero permetterselo. Inoltre, una volta comprate le azioni nella stessa proporzione presente sul listino, si dovrebbe ogni giorno cambiare la composizione del portafoglio-fotocopia perché i titoli salgono e scendono continuamente. Un ETF riassume in sé le caratteristiche di diversificazione e riduzione del rischio proprie dei fondi. Inoltre, si può comprare un ETF anche con pochi soldi. Infine, il valore degli ETF è certo perché sono quotati in Borsa esattamente come delle azioni, e questo consente a chi li compra flessibilità, trasparenza e negoziazione in tempo reale.
Gli ETF hanno qualcosa di diverso dai fondi d’investimento. Perché questi ultimi sono di solito (o cercano di essere) attivi, ovvero cercano di battere il mercato di riferimento. Ovvero di far meglio del cosiddetto benchmark, sia esso la Borsa italiana o francese o cinese. Gli ETF invece si limitano a fotografare l’andamento del mercato di riferimento: quindi chi li compra scommette sulla salita di un certo listino nel suo insieme. La scommessa può valere anche al contrario, perché ci sono degli ETF che guadagnano quando il mercato scende e quindi puntano non sulla sua salita ma sulla sua discesa (questo vuol dire puntare al ribasso).
In tutto il mondo ci sono al momento 4.794 miliardi di patrimonio in gestione. Gli Usa la fanno da padroni perché il patrimonio in gestione è di 3.388 miliardi di dollari. In Europa i miliardi sono 1.655 ma sono in forte crescita.
Il bello degli ETF è che costano molto meno dei fondi perché la loro gestione automatizzata e l’obbiettivo di essere semplicemente delle repliche passive dei listini presi a riferimento fanno abbassare le spese di gestione in maniera drastica. È per questo motivo che si sono sviluppate negli ultimi anni delle gestioni non più in fondi ma in ETF.