Vi arrischiereste a guidare un Boeing 777 dopo che un tecnico vi ha illustrato a grandi linee come si vola? Di certo no. Allora perché molte persone ritengono di avere le competenze per pilotare l’aereo dei propri risparmi?  Questo è davvero una dei più grandi misteri o forse una delle più grandi illusioni di molti risparmiatori: pensare di essere in grado di decidere quali prodotti finanziari acquistare o vendere e, soprattutto, quando (il timing è fondamentale per fare buoni affari).

Invece, il bravo risparmiatore – anche se ha imparato piano piano a conoscere i “mattoni” con cui si può costruire una posizione finanziaria, e quindi sa di cosa si parla – è quello che si rende ben conto che la gestione è una cosa molto complessa, da specialisti, coadiuvati inoltre da sempre più sofisticati software che in ogni momento decidono se e cosa vendere e cosa comprare. Tanto più se, come è ormai vero per tutti, il risparmio viene allocato in un’infinità di prodotti e in numerose aree geografiche diverse. Chi può conoscere e valutare tutte queste situazioni così diverse?

Insomma, è finito il tempo del fai-da-te, quello dei gloriosi Bot-people, che compravano titoli di Stato italiani quando questi riconoscevano tassi d’interesse astronomici. A loro bastava aspettare per essere remunerati, e bene, con un rischio relativamente basso.

In questo momento i titoli di Stato danno rendimenti bassissimi, con il fai-da-te non si va lontano. E anche domani, quando i tassi risaliranno, è difficile che arrivino a oltre il 2-3 per cento, almeno secondo le priezioni attuali. È bene che gli italiani imparino ad affidarsi ai gestori professionali. Certo, il problema è anche come sceglierli, ma questa è un’altra storia.